È la nostra miglior nemica e quindi possiamo sbilanciarci di cuore: cara Boldrini, lei ha ragione. Di più. Lei ha tutta la nostra comprensione, di più ancora la nostra affettuosa solidarietà. Basta con i vigliacchi che confezionano bufale, oggi si dice fake news, come fossero gelati d’agosto e le fanno viaggiare sui canali universali della rete.Hai voglia a replicare, internet è un megafono che buca tutte le corazze e travolge tutte le protezioni. Però dovrebbe esserci un limite, perché in questa vergognosa vicenda si è oltraggiato un morto. Lucia, sorella scomparsa del presidente della Camera Laura Boldrini. E invece la scorso luglio il sito «La Nozione» pubblica la foto di un’attrice americana, Krysten Ritter, spacciandola per l’altra Boldrini e aggiungendo che gestisce cooperative di assistenza ai migranti. Notizia falsa e odiosa perché specula sul lutto e la sofferenza. Non basta. Un altro sito, «Avanguartia Nera», si veste da sciacallo cialtrone attribuendo alla sorella che non c’è più addirittura una pensione. Naturalmente baby, perché sarebbe stata ottenuta all’età di 35 anni. La terza carica dello Stato ieri interviene in prima persona smentendo sul suo profilo Facebook questi falsi seriali. Riempiti con dettagli ghiotti e miserabili.
Combattere contro i Pinocchi che saltano sui motori di ricerca è impresa disperata; l’avvocato Alessandra Fossati ha appena scritto un saggio illuminante, La diffamazione tra media nuovi e tradizionali, per spiegare che più delle leggi serve una responsabilizzazione dei colossi del web. Che oggi trasportano come pullman qualunque nefandezza e la scaricano sulle nostre teste.Ma uccidere anche la pietà, quello no: la pietas è il pilastro della nostra civiltà. Per questo l’indignazione della Boldrini è anche la nostra.
Stefano Zurlo